L’argomento sole e protezione solare è complesso e necessita sicuramente di parecchi Post. Spero abbiate la perseveranza di leggerli tutti, anche perché il tema sole non va per niente sottovalutato.
Cominciamo con il primo post e capiamo esattamente cosa fa il sole alla nostra pelle.
Io amo il Sole. Il Sole è vita. Grazie a lui riusciamo a sintetizzare la Vitamina D, importantissima per noi. E’ un antidepressivo naturale e riesce addirittura a curare alcune malattie.
Ma è anche cancerogeno così come lo sono lo smog e il fumo. E’ il principale acceleratore di formazione delle rughe e prenderlo in modo sconsiderato aumenta il rischio di cancro alla pelle. Può far venire le macchie cutanee e disidrata la pelle.
Insomma, bisogna conoscerlo bene, per poter godere di tutto il buono che può regalarci ma salvaguardando la nostra pelle e soprattutto la nostra salute.
Usare la protezione solare è quindi importante non tanto per far apparire meglio la nostra pelle, come succede per la maggioranza delle creme, ma proprio per un fatto di salute. E con la salute non si scherza.
Raggi UV
Il sole irraggia il nostro pianeta con i raggi UV.
Esistono tre tipi di raggi UV che ci arrivano dal sole UV-A, UV-B e UV-C.
So che non sentivate la mancanza delle mie opere d’arte, disegnate con il polpastrello sul tablet, ma eccone un altro disegno bellissimo e super-esplicativo (giuro che mi iscrivo a un corso di disegno per non nativi digitali prima o poi).
Raggi uv-a
I raggi UV-A possiamo definirli: deboli ma subdoli. Sono infatti i più deboli e sono quelli che stimolano i melanociti a produrre melanina, ovvero sono i responsabili di una pigmentazione diretta, che compare immediatamente, ma velocemente scompare.
Sono sì, i meno forti, ma anche quelli che riescono a penetrare maggiormente nella pelle, raggiungendo gli strati più profondi della pelle, il derma. Per questo riescono a degradarlo e contribuiscono così all’invecchiamento precoce della pelle, sviluppando un aumento dei radicali liberi.
L’abbronzatura creata dai raggi UV-A crea sì, un imbrunimento della pelle, ma non garantisce una protezione come quella che ottiene dalla stimolazione degli UV-B.
raggi uv-b
I raggi UV-B sono più forti e violenti degli UV-A. Provocano reazioni sulla pelle immediatamente visibili come gli eritemi. Questi raggi attivano però anche il processo melanogenetico vero e proprio, ovvero sono i responsabili della pigmentazione della pelle che crea l’abbronzatura. Questo imbrunimento della pelle crea una sorta di filtro solare, ma di poco riguardo. Infatti possiamo dire che una pelle abbronzata si difende dal sole come se avesse un filtro SPF 2.
Quindi: NIEN, non potete smettere di spalmarvi la crema quando vi sembra di non scottarvi più. Gli UV-B sono però più veloci a creare un eritema che a pigmentare la pelle. Quindi se non vi proteggete diventerete a bolle prima di abbronzarvi. Questi raggi provocano tra le varie cose, anche la disidratazione della pelle e la rendono meno elastica.
raggi uv-c
I raggi UV-C sono in assoluto i più forti e violenti. Per fortuna sono tutti bloccati dall’ozono e non rappresentano un problema per la nostra pelle. Sempre che il buco dell’ozono non si allarghi ancora di più.
dunque
Se la quantità di raggi UV-B cambia in modo considerevole tra le varie ore della giornata e nei vari periodi dell’anno, i raggi UV-A invece sono pressochè costanti durante l’arco della giornata. Inoltre il sole bombarda la terra con raggi UV-A circa 100 volte in più che di raggi UV-B. Perché buona parte degli UV-B vengono filtrati dall’atmosfera. Per cui nonostante i raggi UV-A siano deboli rispetto agli UV-B hanno un impatto sicuramente maggiore sulla nostra pelle.
Quando prendiamo il sole dietro un vetro ci sentiamo più protetti e crediamo di non aver bisogno di protezione. Il vetro riesce a filtrare i raggi UV-B che ci fanno rendere conto immediatamente se ci stiamo scottando, ma lasciano passare i raggi UV-A che invece provocano un aumento dei radicali liberi e quindi dell’invecchiamento cutaneo. Ne sono la prova alcune immagini che potete trovare su internet e che hanno fatto il giro del mondo. Andate a vedere il volto di questo camionista che ha lavorato per anni con solo metà viso esposto ai raggi solari dietro al finestrino del suo mezzo.
Come possiamo proteggerci dal sole?
Il metodo più semplice è non prenderlo e rimanere all’ombra. In alternativa meglio utilizzare creme solari che contengano filtri sia UV-A che UV-B. Scherzi a parte un pochino di sole va preso, per poter sintetizzare l’importantissima Vitamina D.
I produttori di solari si sono sempre occupati principalmente dei filtri UV-B perché sono quelli che ci fanno scottare e ci provocano gli eritemi, insomma creano danni immediatamente visibili. Da anni molte creme segnalano la presenza dei preziosi filtri UV-A.
Ma cosa vuol dire quando trovate la scritta UVA dentro un cerchietto sull’etichetta di un prodotto?
Per legge quando trovate entrambi i filtri UV-A e UV-B in una crema sono accompagnati da un SPF. Quell’SPF indica solo il filtro UV-B, mentre il filtro UV-A deve essere almeno un terzo del filtro UV-B. Mettiamo il caso di avere una crema con SPF 15 con filtri UV-A e UV-B. Quella crema avrà un filtro SPF 15 sui raggi UV-B e un filtro che sia almeno 5 per i raggi UV-A
Cosa dovete acquistare?
Preferite creme con filtri UV-A e UV-B, perché gli UV-A sono i più subdoli e pericolosi.
Dovreste utilizzare i filtri solari sempre, perché gli UV-A passano comunque, anche attraverso le nuvole, e creano lo stesso danni, anche se non immediatamente visibili.
Non rimanete chiusi in casa per paura delle rughe. Godetevi la vita all’aria aperta. Io sono grande fan degli sport che si praticano all’aperto, sia in mare che in montagna e non ci potrei mai rinunciare. Basta sapere come proteggersi, tutto qua.
CREDITS:
Donna con cappello: public-domain-pictures| spiggia : wikimedia |Tutte le Gif: giphy.com |
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