Navigando on-line alla ricerca di informazioni sui solari, vi sarete sicuramente imbattuti in chi vi ha detto che esistono filtri chimici e filtri fisici. E che questi ultimi sono da preferire ai primi.
Facciamo chiarezza. Tutti i filtri solari sono chimici, perché agiscono chimicamente. Anche quelli che vengono chiamati filtri fisici. Ma la chimica, oltre ad essere una materia a volte simile all’aramaico antico, non è necessariamente un termine con accezione negativa e non per forza nasconde qualcosa di pericoloso.
La giusta distinzione dovrebbe essere fatta tra filtri organici e inorganici.
Filtri solari inorganici
I filtri inorganici sono quelli che normalmente e in modo improprio vengono definiti fisici, come l’ossido di zinco, l’ossido di ferro, o il biossido di titanio. Vengono definiti anche schermi, perché riflettono la luce come se fossero uno schermo, uno specchio insomma.
Attenzione, non cadete nell’errore di pensare che l’ossido di zinco o il biossido di titanio presente nei trucchi minerali o nel vostro fondotinta preferito possa svolgere la funzione di filtro solare. In realtà (sempre che non sia segnalato sulla confezione un SPF), nei trucchi vengono utilizzati minerali dalle caratteristiche diverse. Ad esempio, il biossido di titanio che ha la funzione di protezione solare deve essere 95% biossido di titanio rutile , ha un granulometria più piccola ed è rivestito.
Quindi, l’INCI vi dice cosa contiene un prodotto, ma non vi dice nulla riguarado alla qualità e alla quantità di quell’ingrediente, e non vi parla di alcune sue caratteristiche, come ad esempio il suo peso molecolare.
filtri solari organici
I filtri organici invece sono tutti quelli che, avendo degli atomi di carbonio, rientrano nella chimica organica.
Vengono di solito chiamati filtri chimici. E questo soprannome di per sé non può bastare a farli diventare brutti e cattivi agli occhi dei più. Non cadete in trappola bevendo tutto quello che sentite, non esistono filtri buoni o filtri cattivi. Ogni sostanza ha dei pro e dei contro, ma grazie all’SCCS che controlla e da delle direttive sull’utilizzo e sulla concentrazione di un ingrediente in un prodotto possiamo stare tranquilli. E non proteggersi al sole è sicuramente più pericoloso.
Alcuni esempi di filtri organici sono l’Avobenzone e l’Octocrilene.
Esistono filtri UV-A e filtri UV-B?
I filtri solari filtrano entrambi i raggi, ma alcuni filtri filtrano maggiormente un tipo di essi. Per questo quando si dice che una sostanza è un filtro UV-A ad esempio, si intende che è una sostanza che filtra maggiormente quel tipo di raggio.
Quindi, no, non esitono filtri UV-A o UV-B.
Cos’ha di diverso un solare per bambini?
Solo l’immagine sulla confezione! Ovviamente sono prodotti con SPF alti, ma non hanno alcuna diversità rispetto a un prodotto con SPF identico. Insomma, è solo marketing.
Normalmente i prodotti per bambini contengono sia filtri organici che inorganici. E quelli inorganici sono normalmente quelli che danno quel meraviglioso effetto stucco bianco appena usciamo dall’acqua.
Per i vostri cuccioli scegliete sempre un prodotto con filtri molto alti (SPF 50+) e con la presenza di filtri UV-A. Questa è la mia indicazione. That’s it.
filtri solari e Coralli
Alcuni stati come le Hawaii e Palau (non in Sardegna, ma in Micronesia) hanno deciso di mettere al bando alcune sostanze contenute nei solari.
Le sostanze che saranno messa al bando a Palau ad esempio saranno: oxybenzone (benzofenone-3), octinoxate (ottil metossicinnamato), octocrylene, canfora 4-metil-benzylidene, triclosan, metilparaben, parabene etilico, butile paraben, parabene benzilico e fenossietanol.
L’oxybenzone e l’octinoxate di sicuro i due filtri solari maggiormente incriminati e su cui bisogna prestare più attenzione al fine di tutelare il mare, gli oceani e i coralli in essi contenuti.
Perchè queste finiscono nell’acqua e fungono da filtri per i raggi UV. Se questi filtri sono sicuramente utili per la nostra pelle, non si può dire la stessa cosa per la barriera corallina. Il corallo e in particolare i suoi polipi hanno bisogno di luce per poter crescere. Se l’acqua del mare o dell’oceano si riempe di queste sostanze il corallo comincia a perdere colore e a crescere più lentamente.
Per quanto questa legge non sia ancora entrata in vigore e per quanto sia stata promossa solo da pochi stati, ha avuto una risposta globale sui produttori di creme solari. In molti infatti hanno cominciato a produrre solari amici dei coralli. Il che rappresenta una buona scelta per tutti gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Ma anche per tutti coloro che ci tengono a consegnare alle generazioni future la possibilità di ammirare le barriere coralline.
Per questo motivo, se un segnale è stato dato dai politici di alcuni Stati e se alcuni produttori hanno colto l’opportunità di marketing che ci sta dietro al modificare prima degli altri le loro formulazioni; il nostro compito è quello di incentivare gli altri produttori a cambiare le loro formule scegliendo protezioni solari amiche della barriera corallina.
I Filtri solari sono termolabili. Hanno cioè paura del sole.
Si dice che una crema solare dell’anno scorso non protegge più. Perché, vi chiederete voi? Punto primo, guardate sempre il PAO del prodotto (che vi indica quanto dura un prodotto dopo averlo aperto). Secondo, può durare meno di quanto riportato nel PAO perché di solito trattiamo male i nostri solari.
Farli rimare al sole sul lettino, nella vana speranza che anche loro si abbronzino, o sentirsi meno in colpa perchè li mettete dentro una borsa, ma comunque sotto i raggi del sole non va bene. Facilmente la crema nel barattolo raggiungerà temperature superiori ai 40°C e i nostri filtri perderanno di efficacia.
State pensando di portarvi una bella borsa frigo con dei ghiacciolini dentro? Un po’ scomodo, ma non sarebbe una cattiva idea! Ad ogni modo se cercate di tenerla all’ombra e ne spalmate quella che serve (35 gr ad applicazione), finirà ben prima che succeda qualche danno ai filtri solari.
Tutto chiaro? Se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di andare a leggere gli altri Post sui solari che avevo scritto tempo fa.
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