Vi sento già mormorare: “Perché mai parlare di dentifrici in un blog che parla di cosmetici? Questo è certamente un argomento da dentisti, igienisti dentali e simili! Beautycologa, qui stai facendo un errore!”
Probabilmente non ci avete mai pensato ma anche i dentifrici sono dei cosmetici. O meglio lo sono quasi sempre. Ci sono dei dentifrici che rientrano tra i dispositivi medici, da utilizzare in situazioni specifiche, ma nella stragrande maggioranza dei casi invece sono dei veri e propri cosmetici.
Usare il dentifricio quotidianamente serve per mantenere il corretto livello di igiene della bocca e aiuta a conservare la sua corretta integrità funzionale.
Che poi è un po’ quello che fanno anche i detergenti che utilizziamo sul resto del corpo e le creme che applichiamo subito dopo.
Quanti tipi di dentifrici esistono? Siamo abituati a vedere i dentifrici sempre nella classica formula contenuta nei tubetti venduti da tutti, supermercati e non, le cosiddette paste dentifricie.
Ma le paste, per quanto siano le più conosciute e utilizzate non sono le uniche forme con cui può presentarsi un dentifricio: ci sono infatti anche quelli secchi e i gel.
Li conoscevate?
Oggi voglio presentarveli tutti. Chissà mai che vi venga voglia di mettere da parte per un pochino la vostra pasta dentifricia preferita per vedere se c’è qualcosa che vi può piacere di più.
Dentifrici secchi
Sono dei dentifrici in polvere o in compresse.
La versione in polvere è sostanzialmente un mix di abrasivi e aromi, a cui vengono aggiunti elettroliti, colori, edulcloranti e altre amenità.
Le compresse dentifricie sono una variante delle polveri, che vengono solo pressate per formare le pastiglie (di solito ci si aggiunge anche qualche sostanza addensante che aiuti a legare il tutto).
Ci sono degli ingredienti che non riescono a sposarsi con i dentifrici in pasta perché contengono acqua, e quindi si preferisce usarli in formule senz’acqua.
Questa categoria di dentifrici poiché in polvere ha un potere abrasivo potenzialmente superiore rispetto agli altri soprattutto se utilizzati senza bagnare abbondantemente le setole dello spazzolino. Per cui, usateli nel modo corretto!
Paste dentifricie
La stragrande parte dei dentifrici ricade proprio qui. Anche perché sono di sicuro i più comodi da usare.
I dentifrici in pasta sono per la maggior parte composti da una dispersione acquosa di addensanti e umettanti, poi da abrasivi minerali, più una piccola parte di tensioattivi (1/3%) e di aromi (1/2,5%). Possono contenere anche ingredienti terapeutici (come fluoro, idrossiapatice, clorexidina, zinco, nitrato di potassio ecc che hanno tutti funzioni terapeutiche ) e ingredienti cosmetici.
Dentifrici gel
Sono simili a quelli in pasta ma non contengono abrasivi opachi.
Sono trasparenti. E sapete come si ottiene questa loro trasparenza? Si disperde a caldo (più o meno a 80°) il biossido di silicio nella glicerina diluita con acqua o nel sorbitolo, così che la Silica (biossido di silicio o silice), si trasformi in Hydrated silica, ingrediente che trovate nei dentifrici gel. Poi a questo gel si aggiungono additivi vari, facendo però attenzione a scegliere sostanze che non lo facciano diventare opaco. Se no, tanto vale!
Si è letto qua e là che la silice (biossido di silicio) fa male. Un po’ perché esiste la silicosi, una malattia causata dall’inalazione di polvere contenente biossido di silicio, allo stato cristallino. Quindi farà male un dentifricio o qualsiasi altro prodotto cosmetico che lo contiene? In molti se lo sono chiesto.
Cominciamo con il dire che la silice è uno dei materiali costituenti della sabbia, del quarzo, insomma c’è davvero dappertutto e non per questo è un pericolo.
Voglio raccontarvi in chimica spiccia una particolarità della silice (biossido di silicio): questo composto esiste nella sua forma amorfa, ma anche nella sua forma microcristallina. A voi sembra che non cambi un tubo tra i due. Ma finchè si usa la forma amorfa tutto bene, quella microcristallina invece libererebbe degli aghi insolubili, che potrebbero essere istolesivi (ovvero possono danneggiare i tessuti) per le gengive, per la mucosa e per le ghiandole. Quindi sarebbe davvero un gran disastro.
Impariamo quindi una lezione che va oltre la cosmetologia: a volte delle differenze che potrebbero sembrare ininfluenti possono fare davvero la differenza. Sono entrambi biossido di silicio, e quindi sono quasi la stessa cosa, ma non esattamente la stessa!
Uno può provocare la silicosi (malattia tipica di chi lavora nelle cave e dei minatori), l’altro è invece è un ingrediente del tutto sicuro.
conclusioni
Vi ho fatto venire la curiosità di provare uno di questi tipi di dentifrici diversi dalla classica pasta dentifricia?
Magari dopo aver provato anche le altre varianti che esistono potreste decidere di non tornare più al vostro caro vecchio dentifricio.
Dopo tutto usare un prodotto come il dentifricio deve essere anche un piacere, perché un prodotto per funzionare, deve essere usato con costanza, e un prodotto che ci piace di più si usa anche con più costanza.
Questo articolo è stato scritto grazie all’aiuto di Tatiana Rizzati, igenista dentale, conosciuta su Instagram e sul suo blog come MySmileRoutine.
CREDITS:
immagini: unsplash.com e pixabay.com | gif: giphy.com | foto di Tatiana proprietà di Mysmileroutine
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