Avrete di sicuro imparato da “mamma pubblicità” che è importante che i cosmetici abbiano un pH neutro, ovvero simile a quello della pelle. Sempre la pubblicità ci ha insegnato che il pH neutro è 5,5. Ma come stanno davvero le cose?
Partiamo dalle basi. Lo sapete cos’è il pH? E’ il numero di ioni di idrogeno (H) presente in una soluzione acquosa. Può avere un valore compreso tra 0 e 14, e 7 è considerato il pH neutro. Valori sotto il 7 sono considerati acidi e quelli superiori sono alcalini. Sì, il pH neutro è 7 e non 5,5. Ma perchè certa pubblicità ci ha inculcato il 5,5 nella testa? Perchè è quello della nostra pelle?
Il pH della pelle
Prima di tutto dovete sapere che il pH della nostra pelle non ha un valore unico, varia da persona a persona e da zona a zona.
Di solito una donna ha un pH di 5,5, mentre un uomo ce l’ha al 5. Il pH leggermente acido garantisce l’ambiente chimico adatto per far in modo che la pelle mantenga la sua barriera battericida. Detto ciò questo pH non è sempre lo stesso in tutte le parti del corpo. La zona intima ha normalmente un pH più acido e le lacrime hanno un pH leggermente alcalino (di poco superiore al 7).
Situazioni patologiche possono portare il pH fuori dai valori considerati nella norma, ma questo può succedere anche se si utilizzano prodotti non adeguati, che possono far subire alla pelle delle aggressioni chimiche ripetute. In quali problemi potremmo incorrere? Vari, tra cui invecchiamento precoce, problemi di idratazione o di secrezione sebacea. Quando una pelle ha un pH più alto dai valori standard ha normalmente anche una barriera cutanea compromessa e questo fa in modo che si sviluppino dermatiti e altri problemi cutanei.
Ma i prodotti cosmetici come adattano il loro pH per venirci incontro e non stressare troppo la nostra barriera cutanea?
Il pH nei cosmetici
I prodotti cosmetici hanno un range di pH che è meglio che rispettino per poter essere appunto “rispettosi” della nostra pelle, ma alcuni tipi di prodotto hanno un loro particolare range di pH proprio perchè quel pH è necessario per la funzione del prodotto stesso ( a volte è proprio il caso di dirlo, alla chimica non si comanda).
Creme, Tonici e simili
In effetti le creme, i latti e i tonici dovrebbero avere un pH simile a quello della pelle e quindi compreso tra 4,5 e 5,5. I tonici hanno un pH leggermente più acido rispetto a quello medio di una crema. Uno dei loro compiti è quello aiutare la pelle a riacidificarsi dopo il passaggio di un sapone o un detergente con pH neutro (specie quando si usa un sapone vero e proprio).
Saponi e Detergenti
I saponi hanno un pH basico e compreso normalmente tra 8,5 e 9,5. Non si scostano molto neanche i detergenti definiti “neutri”, che hanno comunque un pH che supera abbondantemente il 7. La nostra pelle riesce a riportare il suo pH a valori normali in un tempo che va dai 20 ai 100 minuti. Ovviamente i tempi si allungano nel caso di pelli sensibili o con problemi. Una pelle sana riesce ad arrangiarsi senza grandi problemi, ma un aiutino certo male non gli fa. Per questo oggi esistono dei detergenti formulati con pH compresi tra il 5 e il 6.
Quando un tempo non esistevano detergenti con pH isodermici (simili a quelli della pelle) e si utilizzava la classica saponetta anche per la detersione per il viso, si consigliava di utilizzare un tonico per ri-acidificare la pelle. Oggi con un detergente con pH attorno al 5, i tonici hanno perso questa loro funzione (ma possono essere utlizzati per altro, come esfolianti, astringenti…).
Prodotti Depilatori
Sono ancora più alcalini i prodotti per la depilazione: creme, schiume o quel che sia, ma anche i prodotti usati per fare la permanente o i prodotti schiarenti. Il loro pH si aggira tra l’11 e il 12,5.
Prodotti per la zona occhi e per l’igiene intima
Ma cosa succede invece nei prodotti che si usano nella zona attorno agli occhi?
La pelle della zona perioculare ha un pH simile a quello della restante pelle del nostro corpo; ma, mi dispiace ci sia sempre un ma, le lacrime hanno un pH quasi neutro, leggermente alcalino tra il 7 e il 7,3.
Sarebbe meglio quindi che i prodotti pensati per la zona perioculare fossero abbastanza neutri (non è necessario, ma potrebbe essere consigliato per chi ha gli occhi particolarmente sensibili). I prodotti per il contorno occhi hanno pH generalmente superiori al 6, non tanto perchè la pelle in quella zona abbia un pH più alto ma perchè inavvertitamente un po’ di prodotto potrebbe finire negli occhi facendoli bruciare ulteriormente. Ovviamente i contorno occhi, anche quelli palpebrali (che possono essere usati a differenza dei normali contorno occhi anche sulle palpebre) non sono colliri o pomate oftalmiche e non devono finire nei vostri occhi, ma l’eventualità può esserci e viene tenuta a mente da chi formula un prodotto di questo tipo.
Per lo stesso ragionamento gli shampoo per i bambini anti-lacrima hanno un pH vicino al 7 per evitare la lacrimazione. I bambini di solito non si lavano i capelli da soli e per la posizione che spesso assumono mentre gli vengono lavati i capelli è più facile che un po’ di shampoo possa finire negli occhi. Un pH leggermente acido potrebbe più facilmente portare gli occhi a lacrimare.
Negli shampoo per gli adulti invece, che dovrebbero essere in grado di usare shampoo e bagno schiuma senza buttarseli copiosamente negli occhi (siete bravi e disciplinati anche voi?!?), il pH varia tra il 5 e il 6.
I detergenti intimi invece hanno di solito un pH acido, compreso tra il 3 e il 4, ma esistono anche prodotti con pH 5,5 e 7. Questo perché le aree genitali femminili (di donne in età fertile) hanno naturalmente un pH più acido di quello della pelle, questo anche per proteggere meglio queste parti delicate da aggressioni esterne. Mentre gli uomini, le bambine e le donne in menopausa hanno pH più alti nella zona intima. (Il discorso del pH delle parti intime, varia tra i sessi e in ognuno di essi varia in diversi stadi della vita, per cui qui dovrei aprire un discorso a parte su questo tipo di prodotti, che se volete potete approfondire qui).
Quello che non capisco è il perché di una moda che da anni sento rimbalzare su forum e pagine Facebook, in cui ragazze consigliano di usare un detergente intimo per detergere o struccare gli occhi.
Forse perché si immagina che un prodotto pensato per la zona intima, notoriamente delicata, sia adatto anche a un’altra zona delicata come quella degli occhi. E che quindi un normale detergente viso sia probabilmente meno delicato e meno preferibile. Sì, se non conoscessi la questione del pH potrei anche dire che il ragionamento potrebbe non fare una grinza. Ma abbiamo appena imparato che il pH delle nostre lacrime è ben diverso da quello della zona “intima”.
Se brucia uno shampoo quando inavvertitamente finisce negli occhi, non oso immaginare un detergente intimo studiato con pH acido. Mah.
Se qualcuno può illuminarmi in merito sarò riconoscente a vita. Vi do un consiglio, evitate di fare esperimenti strani, c’è chi ha studiato e ci lavora ogni giorno per creare una formulazione corretta. Affidatevi a loro. Non saranno scevri da errori, ma almeno ci provano ogni giorno a saperne più di voi sull’argomento.
Capelli lucidi
Avrete sicuramente sentito che fare l’ultimo risciacquo dei nostri capelli con acqua e aceto aiuta a rendere la chioma più lucente. Questo è vero ed è facilmente spiegabile con i fatto che un pH acido aiuta le squame del capello a richiudersi, facendolo apparire più lucido.
Questa informazione però non la conoscono solo le nonne, che hanno inventato il rimedio acqua e aceto (vi ricordo che l’aceto buttato nello scarico non è così meraviglioso per l’ambiente come si potrebbe immaginare), ma è diventata anche di dominio pubblico nell’ambiente dei formulatori cosmetici. Ecco così che dal libro delle ricette della nonna questa scoperta è finita per far diventare il pH dei balsami e dei prodotti dopo-shampoo tra il 3 e il 4.
Deodoranti
Gli Stick deodoranti invece hanno un pH che oscilla tra il 7,5 e l’8,5.
Peeling Profondi
Prodotti con pH compresi tra lo 0 e il 2 sono di prodotti molto acidi, che non possono avere un’applicazione cosmetica, ma devono essere utilizzati da personale esperto (medici estetici, dermatologi). Un esempio su tutti: l’acido glicolico.
I prodotti cosmetici che contengono acidi hanno pH sempre molto acidi ma non scendono mai sotto il 2, anzi di solito stanno tra il 3 e il 4, proprio perchè devono essere usati a casa dalle persone comuni. Ogni acido ha un valore di pH sopra il quale non è più attivo, per questo è importante che il formulatore lo tenga a mente per creare un prodotto che sia in grado di agire ed esfoliare in modo efficace. Tendenzialmente però sappiate che un prodotto con acidi (AHA, BHA…) più è acido e più è attivo, ma più è acido e più potrebbe irritare la vostra pelle.
Conclusione
Spero di non avervi confuso le idee più di prima sul tema pH. Ora quanto meno potrete dire in modo educato al vostro compagno che sua mamma deve per forza avere un pH inferiore al 2.
P.S, Per le suocere acide si consiglia di correggere il pH con un po’ di bicarbonato (alcalino) nella tazza del tè. Non è assicurato che diventino meno acide, ma si può sempre provare 😉
CREDITS:
immagini: unsplash.com | Tutte le Gif: giphy.com |
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