Anche oggi vi parlerò di un ingrediente con un nome che ha decisamente poco appeal (Decylene Glycol), ma che può essere un valido alleato di chi ha la pelle acneica o di chi ha problemi di forfora.
Attivi multitasking
È un ingrediente abbastanza nuovo e rientra in quel filone di attivi multitasking, ovvero che svolgono più funzioni contemporaneamente, nati per rispondere anche alle richieste di chi ci tiene (chissà poi perché) a far vedere che la loro lista ingredienti è super corta. Perché, secondo loro, meno ingredienti si mettono in un cosmetico e più si è trasparenti verso il consumatore. Io credo che un cosmetico debba contenere gli ingredienti che gli servono, né uno di più né uno di meno. E non credo proprio che sia il numero di ingredienti a determinare l’efficacia, la qualità o la sicurezza. A mio modesto parere tanti o pochi non fa differenza, l’importante è che la formula sia ben fatta, ma potrei sempre sbagliarmi.
Fatta questa premessa vi racconto perché questo Decylene Glycol ha attratto la mia attenzione (come avrete capito non sono una fanatica degli ingredienti multitasking, ma studiarli e vedere se ce n’è qualcuno di interessante mi sembra giusto, lasciare la mente aperta alle novità è sempre una buona idea).
Glicoli e Decylene Glycol
Questa molecola dalla forma bella dritta e abbastanza lunga è un glicole sintetico, i glicoli sono una famiglia di ingredienti molto conosciuti in cosmetica, il più conosciuto è forse il Propylene Glycol,storicamente prodotto di derivazione petrolifera oggi viene prodotto anche con metodi più sostenibili (è il caso del suo cugino Propanediol).
Il Decylene Glycol è un glicole 100% biodegradabile e questo credo sia qualcosa che non può che farci piacere, dato che tutti dobbiamo sforzarci per rendere la nostra presenza sulla terra meno impattante possibile (cosa difficile se non impossibile, ma ogni piccola goccia può aiutare).
CAttività del Decylene Glycol
Decylene Glycol è efficace nel controllare la produzione di sebo e della forfora, agisce sui cattivi odori, funge da conservante (avete presente i conservanti non conservanti?) ed è un buon umettante. Vediamo ora uno ad una queste sue attività.
In un test in vivo (fatto quindi sulla pelle di volontari) ha dimostrato di diminuire in modo significativo il numero di papule e pustole (slang dei dermatologi per brufoli) e di migliorare anche la composizione del sebo.
Agisce in modo efficace anche su un microrganismo il cui nome è già un programma: il P. Acnes, che come facilmente potrete intuire è proprio uno dei maggiori indagati quando si parla di acne.
È anche utile in caso di forfora e del classico prurito che spesso l’accompagna, andando ad agire su altro microrganismo simpatico che abita il nostro cuoio capelluto, il Malassezia Furfur.
Ma continuando a parlare di microrganismi, agendo invece su altri tre (Staphylococcus epidermidis, Brevibacterium epidermidis e Corynebacterium xerosis) riesce a controllare il cattivo odore delle ascelle e per questo potreste vederlo usato all’interno di deodoranti.
Come avrete potuto immaginare, il fatto che sia attivo su un gran numero di batteri poco simpatici ci fa presagire un’altra importante attività che riesce ad avere nei cosmetici… ovvero essere in grado di conservarli.
Non viene presentato normalmente come conservante perché di fatto non rientra nell’allegato del Regolamento dei cosmetici che indica con quali sostanze di possa conservare un cosmetico, ad ogni modo, lui di fatto li conserva e per questo è uno di quegli ingredienti che furbescamente viene utilizzato nei cosmetici che vantano di essere “senza conservanti”. Ma che in realtà sono conservati con conservanti non conservanti.
Ovviamente c’è chi se ne frega e lo abbina per sua scelta a conservanti veri e propri (tipo di fenossietanolo), e quindi in quel caso non potrà vantare il claim “senza conservanti”, ma evidentemente questa cosa non gli interessava.
Come sapete a me piace presentarvi gli ingredienti con il loro nome INCI ovvero quello che poi ritrovate all’interno della lista ingredienti, ma qualcuno potrebbe invece indicarvelo con il nome commerciale con cui viene venduto dall’azienda che lo produce, ovvero SymClariol. Ecco, se lo trovate scritto da qualche parte, sappiate che si sta parlando della stessa cosa.
Conclusioni
Spero che questo piccolo tuffo tra uno dei nuovi ingredienti di sintesi ma sostenibili e multifunzione vi sia piaciuto. Se doveste provare un prodotto che lo contiene, raccontatemi la vostra esperienza, nel frattempo vi dico che io ho deciso di inserirlo nella formula della mia maschera purificante all’Argilla Clay Rehab. Se volete scoprire la sua formula seguite questo link
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