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Ma bisogna mettere la protezione solare anche in inverno?

da | 18 Dic 2022 | Blog

SPF sì o no in città in inverno? Oggi vi aiuterò a fare la vostra scelta

Non voglio rispondere a questa domanda con un No o con un secco, anche perché tra l’altro non avrebbe gran senso, ma voglio spiegarvi come stanno le cose ad oggi (secondo la scienza) in modo che possiate decidere cosa è meglio per voi.

uva e uvb

Partiamo dal fatto che il sole emette molte radiazioni, le più nocive per noi sono i raggi UVB e UVA. Se vuoi approfondire la differenza tra i due ti lascio qui il link a un mio vecchio articolo.

Ma per farla breve gli UVB, la cui presenza si avverte facilmente, perché sono responsabili della sensazione di calore, sono quelli che provocano eritemi e bruciature (oltre che l’abbronzatura) e qui da noi sono molti di più in estate che in inverno. I raggi UVB possono causare alcuni tumori della pelle (come basaliomi, carcinomi squamocellulari nonché cheratosi attiniche) ma in realtà sono i raggi UVA quelli più pericolosi e subdoli.

I raggi UVA sono presenti praticamente nelle stesse quantità sia in estate che in inverno, filtrano attraverso le nuvole e i vetri e anche se la loro presenza si avverte poco i loro danni sono ingenti e si manifestano dopo molti anni attraverso l’invecchiamento precoce della nostra pelle (rughe e macchie) e tumori della pelle come il melanoma.

Se una volta conoscevamo maggiormente i danni dati dagli UVB e si diceva alle persone di proteggersi con un buon SPF durante l’estate e le vacanze, con il tempo la scienza ha iniziato a capire quanto i raggi UVA potessero essere pericolosi. Infatti, oggi si consiglia di utilizzare protezioni solari che riportano oltre all’SPF anche la scritta UVA all’interno di un cerchio in modo da esser sicuri di proteggersi anche da questi raggi.

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UV Index

Ma come facciamo a sapere nella città in cui ci troviamo quanti raggi ci saranno oggi e quindi quanto o se è il caso di proteggerci?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) utilizza l’UV Index come misura per far capire alle persone quanto è alto il fattore di rischio di procurarsi dei danni dati dai raggi UV in determinato posto a una determinata ora.

Oggi come oggi è facile trovare l’UV index in molti servizi meteo e si indica con dei valori che vanno dallo 0 (rischio basso) a 11+ (rischio estremo).

L’indicazione della WHO è quella che con un UV index uguale o superiore a 3 è bene proteggersi dal sole, con protezioni solari, cappelli, vestiti e ovviamente stando all’ombra.

Ricordatevi però che l’UVindex non tiene conto che la neve riflette tantissimo i raggi e quasi li raddoppia, ma anche la sabbia, il cemento, l’acqua del mare o di un lago riflettono molti raggi. Così come con l’altituidine ogni 1000 metri i livelli di UV aumentano del 10%. Sebbene le nuvole spesse siano in grado di bloccare molti raggi UVB (ma non gli UVA), le nuvole leggere e sottili grazie al fenomeno della dispersione possono aumentare la quota di raggi UV che cadono sulla terra e quindi sulla nostra pelle.

La Skin Cancer Foundation non è però d’accordo con la WHO e dice che i messaggi associati agli UV Index bassi dovrebbero venire modificati perché quanto velocemente ci si scotta dipende dal tipo di pelle e poi se si rimane all’aperto per molte ore anche con UV Index basso ci si espone a molti raggi solari. Molte persone anche non necessariamente con la pelle bianchissima possono scottarsi anche con UV Index bassi.

Secondo la Skin Cancer Foundation tutti hanno bisogno di proteggersi dal sole durante le ore diurne tutto l’anno, indipendentemente dall’UV Index.

L’UV index secondo loro non dovrebbe essere usato per capire se è il caso di proteggersi o meno, ma come strumento per capire quando poter fare delle attività all’aperto e quando no (per questo si dice che nelle ore centrali della giornata d’estate è bene non stare all’aperto e prendere il sole).

Dello stesso avviso sono anche il Center for Disease Control and Prevention e alcuni ricercatori.

Alcuni in una ricerca hanno detto che se in Danimarca in inverno chi lavora al chiuso può evitare di mettere la protezione solare quando sta all’aperto, ma stessa cosa non si può dire per chi vive alle nostre latitudini.

DANNO CUMULATIVO

Quello che non si pensa è che i danni che vediamo sulla nostra pelle oggi sono il risultato dei danni cumulativi che ci siano procurati giorno per giorno esponendoci al sole nel corso di tutta la nostra vita. È vero che la nostra pelle riesce in parte a riparare a questi danni, ma quando i raggi solari e quindi i danni diventano troppi la nostra pelle non ce la fa più. E poi con l’aspettativa di vita che aumenta sempre più e il maggior numero di raggi che arrivano sulla terra a causa del riscaldamento globale è importante cercare di non esporre troppo la pelle al sole.

Facciamo un esempio: sappiamo tutti che fumare fa male, ma se io fumo una sigaretta l’anno il mio rischio di tumori ai polmoni sarà aumentato di poco rispetto a chi fuma tutti i giorni.

Infatti, in uno studio giapponese si sono chiesti quanto tempo potessero stare al sole delle persone che vivono a Kobe per arrivare a 80 anni con una pelle sana e bella, è hanno visto che non bisogna sforare i 2 minuti e 54 secondi al giorno se non si usa la protezione solare o i 127 minuti al giorno se si usa un SPF 50. In questa ricerca però hanno tenuto conto solo dei danni dati dai raggi UVB e non quelli dati dagli UVA (che come sappiamo fanno la loro parte).

Non è necessario utilizzare protezioni alte come l’SPF 50 o 50+ tutto l’anno anche in inverno in città (quando i raggi UVB sono pochi), che posso capire possono essere poco piacevoli sulla pelle, anche perché possono essere abbastanza pesanti, ma è importante applicare costantemente la protezione solare anche in inverno quando si sta all’aperto fa in modo che il danno cumulativo non peggiori in modo considerevole. Mi raccomando scegliete una protezione solare che abbia anche o primariamente una protezione ai raggi UVA, dato che sono quelli da cui bisogna primariamente proteggersi in inverno.

Cosa fare?

Arrivati a questo punto decidete voi in funzione del vostro stile di vita, dell’aspettativa di vita che pensate di avere e da quanto vi interessa che la vostra pelle invecchi il meno possibile o abbia un tumore della pelle in futuro, quando e come mettere la protezione solare, in estate o in inverno, a seconda degli UV Index.

Scegliete voi se non applicare la protezione solare quando vi esponete al sole, oppure seguire le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o quelle della Skin Cancer Foundation e di molti altri ricercatori che chiedono a gran voce alla WHO di riconsiderare la sua posizione.

Conoscere tutte queste informazioni vi permetterà di fare per voi e per la vostra pelle la scelta più adatta.

 

 

 

Bibliografia:

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https://www.cdc.gov/cancer/skin/basic_info/prevention.htm?fbclid=PAAaacM-LPjgU6_fl_McQ4n6uQht4qEyIVIRpXj23k-rdO9CTUeBV3aC1VrTk%23

The UV Index: Know Your Risk

 

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