Ok, stavi pensando di iniziare a utilizzare un siero alla Vitamina C e ora ti senti pronti per farlo. Hai deciso di voler utilizzare non un derivato della Vitamina C, ma proprio la sua forma più pura, l’Acido Ascorbico, ma ora devi scegliere quale siero acquistare.
Ci sono varie informazioni che possono esser utili nella scelta e che possiamo andare a ricercare sul pack di un siero alla Vitamina C. Oltre alla concentrazione, che può essere specificata (ma non è un obbligo), anche la forma cosmetica che è stata scelta può fare la differenza.
Lo so che quando si parla di percentuali di attivi drizzate subito le antenne, riguardo a questo argomento ci ho scritto un lungo articolo che vi taggo qui, ma vi spoilero già che secondo la scienza l’Acido Ascorbico è attivo già a basse percentuali (3%-5%) e che la percentuale del 5% è senza dubbio quella più studiata e che garantisce che l’Acido Ascorbico sia efficace in tutte le attività per cui è conosciuto, in più è una percentuale in cui ha dimostrato un’ottima tollerabilità. Sì, perché all’aumento della percentuale utilizzata aumenta anche il rischio di irritazioni.
Entriamo per nel vivo di quest’articolo e concentriamo sulle forme cosmetiche in cui potreste trovare un siero all’Acido Ascorbico. Lo so che sembra un argomento molto tecnico, ma il modo in cui viene veicolato un attivo cambia drasticamente in modo in cui agisce sulla nostra pelle.
L’Acido Ascorbico è molto instabile e per questo è bene che la formula che acquisterete sia stabilizzata, ovvero che riesca a mantenere stabile la vitamina C per il più lungo tempo possibile. Quando la Vitamina C diventa inizia a inattivarsi, cambia colore, si scurisce passando dal giallo, all’arancione, al marrone. Inizia a puzzare e gli americani chiamano questo odore “hot-dog water” ovvero l’odore dell’acqua in cui si fanno bollire gli hot-dog, qualcuno dice che ricorda un po’ l’odore della salsa di soia.
Per arginare i problemi di stabilità è facile trovare sieri formulati con una di queste strategie:
Sieri a base acquosa
Questi sieri hanno genericamente come primo ingrediente della loro lista ingredienti l’acqua, ma dato che l’acqua non blocca certo l’ossidazione della Vitamina C, anzi, l’Acido ascorbico viene accompagnato da altri antiossidanti come l’Acido Ferulico in modo da aiutarlo a mantenersi stabile senza ossidarsi. Queste formule sono poi caratterizzate da un pH basso (di solito 3,5) per far in modo che la vitamina C possa penetrare nella pelle ed essere quindi attiva. Un pH basso però può dare problemi di irritazione e quindi possono essere poco tollerati dalle pelli sensibili.
Sulla pelle queste formule rimangono molto leggere e fresche, sono a rapido assorbimento. È bene applicarli come primo step della Skincare, o comunque prima di formule contenenti oli.
Sieri a base oleosa
Dato che l’acido Ascorbico si ossida facilmente a contatto con l’ossigeno (dell’aria o dell’acqua), qualcuno ha utilizzato come strategia quella di formulare sieri a base oleosa. Nella lista ingredienti di questi sieri non compare l’acqua, ma sono ricchi di oli e/o siliconi. In questo modo l’acido ascorbico fa decisamente più fatica a ossidarsi, non essendoci ossigeno, e per questo queste formule vengono definite anidre (senz’acqua). L’Acido Ascorbico però è una sostanza idrosolubile e quindi si scioglie in acqua e non riesce a sciogliersi negli oli. Non sciogliendosi negli oli l’unica cosa che si può fare è far sì che la sua polvere non sciolta rimanga sospesa in qualche modo all’interno del siero. Immaginatevi quindi tante piccolissime particelle di Acido Ascorbico che stanno sospese all’interno di un olio. Quando questo siero viene applicato le particelle di Acido Ascorbico finiscono sulla pelle una ad una e quindi ci saranno dei punti che verranno in contatto con l’acido ascorbico in forma concentrata e altri no. Il risultato? Che la pelle può facilmente irritarsi nei punti che vengono in contatto con una maggior concentrazione di Acido Ascorbico.
Queste formule sulla pelle appaiono generalmente pesanti e oleose, le pelli miste e grasse di solito non le amano particolarmente. È bene applicarli dopo i sieri a base acquosa della vostra Skincare
E il pH? Non essendoci acqua nella formula ma solo oli, non è possibile misurare il pH, semplicemente perché non esiste.
le polveri
Esistono poi delle polveri di acido ascorbico vendute da sole, come un prodotto a sé stante, da inserire di volta in volta nel proprio cosmetico preferito miscelando nella mano un po’ di acido ascorbico con il nostro siero (meglio se a base acquosa) proprio prima dell’applicazione. Riuscire a calibrare perfettamente quanto metterne di volta in volta è praticamente impossibile ed è facile sbagliare quando si maneggiano piccole quantità. Questo fa sì che facilmente si possa sovra-dosare la Vitamina C rischiando maggiori rischi di irritazione, è difficile verificare il pH della soluzione finale (non credo che in molti abbiate a casa un pHametro) e/o si rende complicatissimo se non impossibile correggerlo se serve. Sconsiglio l’uso di queste polveri.
cosa ho scelto io
Scervellandomi per trovare il miglior sistema per creare il mio siero all’Acido Ascorbico ho pensato di creare una formula in cui non ci fosse acqua, in modo che non potesse ossidare l’acido ascorbico così da renderlo più stabile ed efficace, ma volevo anche evitare di sospenderlo perché, diciamolo chiaramente è molto meglio quando, essendosi sciolto, riesce a distribuirsi al meglio, in modo più uniforme, una volta applicato sulla pelle. Così ho cercato di unire il meglio delle formule a base acquosa e di quelle a base oleosa e ho creato una formula anidra (senza acqua), ma anche senza oli. Lo so che state pensando: “E quindi cosa ci hai messo?!?”
Ho pensato a una formula che definiremmo a base acquosa, ma senza acqua. Prova a spiegarla in altro modo, ho utilizzato delle sostanze che sono idrosolubili ma che non sono acqua. Così l’Acido ascorbico è riuscito a sciogliersi, cosa a cui tenevo particolarmente, ma non ha l’ossigeno contenuto nell’acqua pronto a dargli noia. Quando si dice WIN-WIN.
In questo modo poi sono riuscita a creare una formula leggera, né appiccicosa, né unta, insomma anche gradevole da applicare (il che non guasta mai).
E il pH? Essendo anidra e dunque non avendo acqua al suo interno, beh, vale lo stesso discorso degli oli, non si può misurare il suo pH, semplicemente perché non c’è
conclusioni
Spero di avervi aiutato a capire qualcosa in più che vi possa esser d’aiuto per scegliere il vostro prossimo siero all’Acido Ascorbico, la forma più pura della Vitamina C. Se decidete di provare il mio, sono curiosa di sapere come lo troverete e se secondo voi, il ragionamento che ho fatto per scegliere la forma cosmetica più adatta mi ha portato a fare una buona scelta. Io lo adoro, ma si sa, essendo la sua mamma, sono certamente di parte.
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