Chi soffre di rosacea ha una pelle delicata, spesso sensibile, che si arrossa facilmente e di norma questo tipo di persone si sono sentite raccontare più e più volte che devono stare lontane da ingredienti come il retinolo, ma come stanno davvero le cose secondo la scienza?
Oggi scopriremo insieme se davvero chi soffre di rosacea non potrà mai utilizzare il retinolo o la retinaldeide sulla propria pelle.
Chi soffre di rosacea ha una pelle molto delicata e per questo si ritrova a dover utilizzare prodotti specifici formulati per chi ha questo tipo di problemi. Ma anche che chi soffre di rosacea avrebbe il piacere di utilizzare prodotti antirughe, o antimacchie. Il retinolo è un po’ la superstar della Skincare perché è un ingrediente che stimola la produzione di collagene, ridona turgore alla pelle, lavora sulle macchie, insomma ci sono davvero pochi ingredienti che possono far la differenza sulla pelle come lo fanno i retinoidi.
Per formulare i miei prodotti con retinaldeide, una forma della Vitamina A che è più attiva e quindi efficace del retinolo e che potremmo dire che sta a metà strada tra i retinolo e l’acido retinoico (tretinoina) ovvero la forma pura dalla Vitamina A che però si trova solo nei farmaci, mi sono letta davvero tutte ricerche scientifiche che sono riuscita a trovare e mi sono fatta un’idea più chiara sulla questione retinoidi e rosacea.
Perché sì, più che quello che si sente dire conta quello che è il pensiero della scienza a riguardo.
I retinoidi sono una famiglia di sostanze che rientrano tutte sotto la famiglia della Vitamina A e comprendono sia sostanze che possiamo trovare solo all’interno di farmaci sia sostanze che possono essere utilizzate per uso cosmetico.
I retinoidi ad ogni modo rientrano a tutti gli effetti tra i medicinali utilizzati per la rosacea papulopustolosa (quella che una volta veniva chiamata acne rosacea). Si usano perché riescono a ridurre l’infiammazione delle lesioni di chi ha la rosacea. Però bisogna tenere a mente che i retinoidi possono essere irritanti (specie durante il primo periodo di utilizzo) e che questa irritazione può essere più pronunciata in chi soffre di rosacea e che di norma si ritrova una pelle più delicata. Parlando di retinoidi non cosmetici ma farmaceutici secondo la letteratura scientifica solo la tretinoina (l’acido retinoico) allo 0,025% e l’adapalene sono tollerati e hanno portato una buona risposta in chi soffre di rosacea papulopustolosa. L’isotretinoina presa per bocca alla dose di 20 mg/giorno si è dimostrata invece efficace nel ridurre l’eritema e le lesioni infiammatorie e non solo porta a risultati veloci ma riduce anche il rischio di ricadute.
Queste informazioni non sono però una novità, già nel 1999 si leggeva in una ricerca che alcuni ricercatori avevano suggerito che l’acido retinoico (la forma pura della Vitamina A) fosse efficace sulla rosacea leggera. E proprio per questo motivo alcuni ricercatori hanno provato a far utilizzare il retinal, detta anche retinaldeide su delle persone con rosacea. Hanno scelto di utilizzare questa sostanza perché è più delicata sulla pelle rispetto all’acido retinoico. L’acido retinoico è un farmaco, mentre la retinaldeide è un ingrediente cosmetico e già questo ci può far intuire il fatto che sia decisamente meglio tollerato rispetto all’acido retinoico (o tretinoina).
Piccola nota: la retinaldeide è una forma della Vitamina A che sta a metà strada tra il retinolo e l’acido retinoico. Diciamo che la retinaldeide è 10 volte più efficace del retinolo, ma anche 10 volte meno efficace dell’acido retinoico.
Così hanno deciso di prendere 23 donne a cui hanno fatto utilizzare una volta al giorno per 6 mesi una crema con retinaldeide allo 0,05%.
Nel campione c’erano persone con rossori diffusi (il classico eritema che caratterizza chi ha la rosacea), altri che avevano solo capillari visibili (altro segno caratteristico di chi ha la rosacea) e altri ancora che, non volendo farsi mancare nulla avevano sia rossori che capillari in evidenza. Bene, circa il 75% di loro ha migliorato il proprio rossore dopo 5 mesi e circa la metà ha visto ridurre i propri capillari visibili nel giro di sei mesi. Tenete conto che è davvero difficile, se non quasi impossibile riuscire ad agire sui capillari con un prodotto che si applica sulla pelle.
Già dopo due mesi però i rossori erano diminuiti del 15%.
I ricercatori hanno così potuto affermare che la retinaldeide ha portato dei miglioramenti nella rosacea a livello vascolare. Non male direi.
Altri ricercatori hanno preso delle persone con rosacea che avevano rossori, capillari visibili e hanno provato invece a far utilizzare la retinaldeide sempre allo 0,05% in una formula che conteneva però anche un antiossidante (dextran sulfate) e un ingrediente che agisce sui capillari (hesperidin methyl chalcone). Bene, già dopo 2 mesi i volontari erano soddisfatti di usare questo prodotto e dopo 6 mesi d’uso hanno trovato un miglioramento sia della secchezza della pelle, che dei rossori che dei capillari. Anche gli episodi di flushing sono diminuiti, così come il prurito.
In cosmetica ci sono molti ingredienti che sono perfetti per chi soffre di rosacea: il più indicato è senza dubbio l’acido azelaico, ma sono perfetti anche la Niacinamide, il polidrossiacidi. Quindi ecco, probabilmente non penserei alla retinaldeide come al primo ingrediente da consigliare a chi la rosacea, ma queste ricerche ci fanno capire prima di tutto che non è vero che chi soffre di rosacea non potrà mai utilizzare e beneficiare dei retinoidi.
Quindi, se soffrite di rosacea ma vorreste provare a utilizzare i retinoidi, magari anche se non primariamente per trattare la rosacea, ma per la loro attività sulle rughe e sulla qualità della pelle in genere, non abbandonate la vostra idea per sempre. Perchè se la retinaldeide e altri farmaci contenenti retinoidi vengono utilizzati per trattare la rosacea, non si può certo dire che chi soffre di rosacea non possa utilizzarli per altri scopi.
Scegliete però un prodotto delicato, che contenga magari come nelle ricerche che ho menzionato della retinaldeide allo 0,05% (quindi a una bassa percentuale), fate attenzione che il prodotto in questione sia testato su pelli sensibili in modo da tutelare maggiormente la vostra pelle, e provate a inserirlo nella vostra routine in un momento in cui la vostra rosacea vi sta lasciando in pace.
Come sappiamo la rosacea ha una sorta di andamento ondulatorio: alterna fasi acute a fasi, cosiddette “remissive”. Ecco, una di queste ultime fasi può essere il momento adatto per iniziare a utilizzare la retinaldeide o un retinoide nella propria Skincare.
Ascoltate la vostra pelle, iniziate con frequenze minori (anche un giorno sì e due no) per poi aumentare pian piano a frequenza, fino ad arrivare, se la vostra pelle lo tollera, anche a una volta al giorno come facevano le persone della ricerca di cui abbiamo parlato qualche riga più su.
Scriverò un articolo su come ridurre al massimo gli effetti negativi che possono avvenire nel primo periodo di uso dei retinoidi, ovvero il momento in cui la pelle si sta abituando a questa nuova sostanza (la fase cosiddetta di retinization). Leggetelo e prendete nota, sono certa che sarà preziosissimo per voi e per la vostra pelle, per far in modo che i retinoidi non siano un problema, nemmeno se si è soggetti a rosacea.
Bibliografia:
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Vienne, Marie-Pierre & Ochando, Nicole & Borrel, Marie-Thérèse & Gall, Yvon & Lauze, Christophe & Dupuy, Patrick. (1999). Retinaldehyde Alleviates Rosacea. Dermatology (Basel, Switzerland). 199 Suppl 1. 53-6. 10.1159/000051380.
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