Se stai cercando l’attivo giusto per approcciare per la prima volta un acido esfoliante, l’Acido Mandelico fa per te. Grazie alla sua attività esfoliante aiuta la pelle a velocizzare il turnover cellulare, che con il passare degli anni o a causa dell’esposizione solare rallenta.
Come si può intuire dal nome, deriva dalle Mandorle amare ed è uno degli esponenti più in vista della famiglia degli Alfa-idrossiacidi (detti a anche acidi della frutta o AHA), ingredienti che sono in grado di sciogliere i legami che tengono insieme le cellule della pelle e in questo modo favoriscono il turnover cellulare, ma rispetto ai fratelli Glicolico e Lattico, il Mandelico può essere usato con tranquillità tutto l’anno, anche in estate, dato che non è fotosensibilizzante, ed è adatto anche alle pelli sensibili. Infatti, rispetto all’Acido Glicolico e all’Acido Lattico ha una molecola più grande, questo fa sì che penetri meno in profondità nella pelle e più lentamente, risultando in parte meno efficace ma anche meno irritante e il fatto di avere una molecola più grande lo rende anche più idratante dei suoi fratelli. Può essere utilizzato anche da persone con rosacea o con melasma.
A chi è utile?
Aiutando a esfoliare, migliora la qualità e la grana della pelle, ne migliora l’elasticità ed è perfetto per chi inizia a vedere qualche segno del tempo. E’ perfetto per tutti i tipi di pelle anche quelle sensibili
mandelico e segni del tempo
Sicuramente viene apprezzato per la sua attività antiage: stimola la produzione di collagene e la sintesi dei proteoglicani, andando così a ringiovanire l’aspetto della pelle. In una ricerca,, si è visto che utilizzato ogni giorno per 4 settimane a una concentrazione del 4% la sera e del 6% la mattina, ha migliorato lo stato delle rughe e delle zampe di gallina. Questo vuol dire che si può utilizzare anche sul contorno occhi (ovviamente dipende dal prodotto, controllate sempre quello che vi dice il produttore).
Ovviamente parlare di percentuali di un acido lascia un po’ il tempo che trova, perchè sarebbe importante conoscere anche il pH di quei prodotti, perchè aumentando il pH anche di poco gli AHA perdono molta della loro efficacia, perchè riuscendo a penetrare meno nella pelle si trasformano principalmente in idratanti. Purtroppo in quella ricerca che vi ho nominato qualche riga fa, non hanno indicato il pH dei due prodotti.
Mandelico e macchie
Alcune persone con la pelle scura o nera possono avere dei problemi con l’uso di acidi esfolianti più forti, come il glicolico e l’acido mandelico, per loro, può rappresentare davvero la svolta. Mi spiego meglio: chi ha la pelle scura ha una pelle che per natura produce più melanina, la sostanza che colora la nostra pelle, ed avendo una melanina più “reattiva” è anche più facilmente soggetto a macchie iperpigmentate. Se la loro pelle si irrita è più facile che compaiano delle macchie dette macchie post-infiammatorie, che vengono proprio come risposta a un’infiammazione. Dunque, se la loro pelle si irrita e si infiamma a causa, ad esempio, dell’uso di acido glicolico, possono avere un effetto rebound. Ovvero, magari hanno utilizzato un peeling con acido glicolico per schiarire delle macchie e poi si ritrovano con delle macchie peggiori di quelle di partenza. Che beffa!
Ma con l’Acido Mandelico, essendo molto più delicato ed adatto anche alle pelli sensibili, questo non succede. Per cui può rappresentare un’ottima scelta.
Voglio essere molto sincera, per quanto questo acido venga utilizzato anche per trattare e schiarire le macchie, perchè possa essere davvero efficace, è importante che sia a delle concentrazione e a dei pH che non possono e non devono essere maneggiate a casa da semplici appassionati di Skincare. Per cui se volete trattare efficacemente le macchie, scegliete prima altri attivi come l’Acido Azelaico, l’Acido Ascorbico, la Niacinamide… e utilizzate un esfoliante con Mandelico come qualcosa in più, magari più con l’obiettivo di migliorare la grana della pelle, la presenza di imperfezioni o di rughe.
mandelico e acne
Rispetto agli altri AHA, che non sono affini ai grassi ma solo all’acqua, l’acido Mandelico è sia affine ai grassi che all’acqua (in termini tecnici si dice che sia idrofilo che lipofilo dato che, cosa che apprezzeranno solo i più nerd a LogP Value di 0,68) ed ha proprietà antibatteriche (e questo lo rende perfetto anche per chi ha una pelle acneica. Quindi può essere apprezzato anche da chi ha una pelle oleosa o grassa. Pensate che in uno studio è stato utilizzato sia in un detergente che in una crema per 8 settimane su delle donne con photoaging e pelle grassa e si è visto che ha diminuito la produzione di grassi da parte della pelle, cosa che non ha fatto l’acido glicolico. Ha diminuito l’effetto lucido, l’untuosità della pelle e ha avuto anche un effetto antiage.
Però a dispetto dell’Acido Salicilico, l’acido preferito dalle pelle grasse, proprio per la sua spiccata capacità di ridurre la produzione di sebo, l’acido Mandelico si comporta in modo un po’ più simile all’Acido Azelaico (altro ingrediente che adoro). Infatti in una ricerca in cui sono stati utilizzati in combinata sulla pelle di alcune donne di una certa età, e quindi con una pelle meno oleosa, si è visto che sono riusciti ad aumentare la produzione di sebo nella zona U del viso (mento e guance), notoriamente più secca, ma non lo hanno fatto sulla zona T (naso e fronte), notoriamente più oleosa.
Dunque sia l’Acido Azelaico, che il Mandelico ma anche la Niacinamide, sono ingredienti che regolano la produzione di sebo. Ovvero la aumentano se e dove serve e la riducono se e dove serve… non è meraviglioso?!?
AHA e penetrazione
Sicuramente il pH del prodotto riveste un ruolo fondamentale nel far penetrare maggiormente nella pelle qualsiasi AHA, Acido Mandelico compreso, rendendoli così più attivi ed efficaci. Dato che però è bene non scendere sotto certi pH, per il rischio di vere e proprie ustioni chimiche, le raccomandazioni sono quelle di non andare sotto il pH 3,5 per i prodotti cosmetici.
Per fortuna però è possibile adottare qualche altra strategia per migliorare ancora di più l’efficacia di un prodotto con AHA. Ad esempio se in un gel si utilizza un po’ di alcol, si è visto che diventa più efficace di una crema con stessa percentuale e stesso pH. L’alcol infatti agisce da “penetration enhancer” e quindi aiuta a far penetrare meglio gli AHA nella pelle, rendendoli cui più efficaci.
Conclusioni
Spero di avervi fatto venire voglia di provare un prodotto esfoliante, senza ombra di dubbio uno contenente Acido Mandelico rappresenta la miglior introduzione all’esfoliazione chimica. Essendo adatto anche alle pelli sensibili e non essendo fotosensibilizzante è senza dubbio l’acido da scegliere con più leggerezza tra gli alfaidrossiacidi.
Bibliografia:
Jacobs, Stanley & Culbertson, Eric. (2018). Effects of Topical Mandelic Acid Treatment on Facial Skin Viscoelasticity. Facial Plastic Surgery. 34. 10.1055/s-0038-1676048.
Wójcik, Aneta & Kubiak, Marlena & Rotsztejn, Helena. (2013). Influence of azelaic and mandelic acid peels on sebum secretion in ageing women. Postepy dermatologii i alergologii. 30. 140-145. 10.5114/pdia.2013.35614.
Gentili, Giulia & Perugini, Paola & Bugliaro, Stefano & D’Antonio, Camilla. (2022). Efficacy and safety of a new peeling formulated with a pool of PHAs for the treatment of all skin types, even sensitive. Journal of Cosmetic Dermatology. 22. 10.1111/jocd.15215.
Edison, Brenda & Smith, Heather & Li, Wen-Hwa & Parsa, Ramine & Green, Barbara & Konish, Peter & Dufort, Marisa & Tierney, Neena. (2020). 18295 Mandelic acid, a lipophilic alpha hydroxy acid, reduces lipid production, enhances exfoliation and provides clinical and patient perceivable benefits to oily and photodamaged skin. Journal of the American Academy of Dermatology. 83. AB97. 10.1016/j.jaad.2020.06.474.
Narda, Mridvika & Trullas, Carles & Brown, Anthony & Piquero-Casals, Jaime & Granger, Corinne & Fabbrocini, Gabriella. (2020). Glycolic acid adjusted to pH 4 stimulates collagen production and epidermal renewal without affecting levels of proinflammatory TNF‐alpha in human skin explants. Journal of Cosmetic Dermatology. 20. 10.1111/jocd.13570.
0 commenti