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Biossido di Titanio: dobbiamo averne paura?

da | 4 Apr 2024 | Blog

Il Biossido di Titanio è da evitare nei cosmetici? E’ vero che è cancerogeno?

Il Biossido di Titanio vive di amori e odi, c’è da dire che raramente si trovano sostanze che riescono a polarizzare così tanto l’opinione su di loro e in modi diametralmente opposti nel tempo.

Riavvolgo un attimo il film e spiego cosa è successo.

Cos’è il Biossido di Titanio

Il Biossido di Titanio è una sostanza di origine minerale, usata da tantissimo tempo sia nei cosmetici, ma anche negli alimenti (in etichetta veniva identificato con la sigla E171 e utilizzato principalmente per la sua capacità di colorare di bianco opaco e lo si trovava principalmente in caramelle, torte, salse e prodotti con formaggio o pesce) e nei farmaci.

Nei cosmetici si usa principalmente come filtro solare, ma lo si trova anche come colorante/pigmento bianco  (in quel caso si indica come C.I.77891) e si trova in tantissimi prodotti makeup come base opaca che rende visibile e scriventi gli altri pigmenti, ma lo si usa anche perchè è una buona polvere assorbente e per questa ragione viene usato nelle creme per il cambio pannolino, in ciprie e altri trucchi , dentifrici, deodoranti

Filtri chimici e filtri fisici

Per anni il marketing della paura ha creato dei nemici da tenere assolutamente alla larga quando si parla di cosmetici. Ingiustamente si è fatto credere alle persone che, per la loro salute, avrebbero dovuto evitare tutti i cosmetici contenenti parabeni, siliconi, paraffina e filtri solari “chimici” (la lista potrebbe continuare, ma per ora mi fermo qui). 

Concentriamoci su questi ultimi, i filtri solari chimici, che in realtà dovremmo chiamare organici, in quanto tutti i filtri solari sono chimici (essendo ogni sostanza sulla terra, compresa l’acqua, una molecola chimica). Al posto dell’uso di solari con filtri solari chimici le persone venivano spinte da chi alimentava queste paure immotivate, ad utilizzare solari contenenti i cosiddetti filtri “fisici” , che sarebbe meglio definire minerali (o inorganici): ovvero l’ossido di ferro e il biossido di titanio

E così il biossido di titanio per anni è stato un ingrediente da ricercare assolutamente nei propri cosmetici in quanto ritenuto da qualcuno più sicuro degli altri filtri solari contenuti nelle protezioni. Vi spoilero che tutti i filtri solari che trovate nei prodotti venduti in Europa sono sicuri per la vostra salute, nei modi e nelle concentrazioni in cui li trovate all’interno dei cosmetici proposti nel mercato.

Filtri fisici di forma nano

L’ossido di zinco e il biossido di titanio sono stati apprezzati primariamente per la loro capacità di colorare di bianco opaco. E per questo li si trova nei prodotti make-up come base per far vedere maggiormente gli altri colori (un po’ con la funzione che ha una mano di bianco sul muro data prima di dare il colore desiderato).

Se però li si utilizza in una forma più piccola, detta “rutile”, a quel punto diventano anche degli ottimi filtri solari. Ovvero a quella dimensione perdono parte della loro capacità di riflettere la luce visibile (e quindi appaiono bianchi ma meno) e guadagnano la capacità di schermare i raggi UV. Il problema dei solari che li contengono è che di norma sono molto unti e pesanti perché queste polveri vanno sospese in qualche modo in degli oli dentro il prodotto cosmetico in modo che non si “impacchino” sul fondo del barattolo di crema e comunque lasciano un’odiosa scia bianca sulla pelle quando vengono spalmati a cui gli anglofoni hanno dedicato anche il nome di “white cast”, una sorta di effetto fantasma.

Per ridurre questo antipatico “white cast” i produttori di filtri solari si sono inventati l’ossido di ferro e il biossido di titanio in forma nano. Ovvero hanno ridotto ancora la loro dimensione in modo da mantenere la loro capacità di schermare i raggi UV ma rendendoli meno visibili e quindi cosmeticamente più gradevoli. 

Ottimo direte voi. Nì, in realtà. Se per molti sembrava una genialata, altri hanno iniziato (giustamente) a sollevare dei dubbi. Una volta ridotti in forma nano (ovvero con dimensioni tra 1 e 100 nm), tanto da renderli praticamente invisibili, diventano anche piccoli abbastanza da superare la barriera cutanea e entrare nel circolo sanguigno? E se questo succede, può rappresentare un pericolo per la nostra salute? 

Dubbio super lecito, e infatti sono stati condotti molti studi per valutarne la sicurezza e l’SCCS (l’ente che tutela la salute dei consumatori) si è espressa dicendo che i filtri inorganici nano possono essere utilizzati in tranquillità, perchè anche se molto piccoli non possono causare problemi per la nostra salute (Final Opinion SCCS/1583/17 ). L’unica eccezione, sempre secondo l’SCCS deve essere fatta per i solari spray, in quel caso c’è il rischio che il cosmetico venga inalato, e dato che oggi non abbiamo abbastanza informazioni che ci rassicurano sulla loro sicurezza, meglio evitare. Stessa cosa vale ovviamente per i prodotti in polvere, come ciprie e altri prodotti da make-up , in cui ovviamente il rischio di inalazione rimane alto. Non partire alla caccia alle streghe, anche per il make-up in polvere stiamo parlando della loro forma nano, quella “normale” non crea problemi. 

Come fare a sapere se il tuo cosmetico contiene biossido di titanio in forma nano? Semplice, basta leggere l’etichetta, i produttori hanno l’obbligo di indicare se utilizzano o meno la forma nano. Se trovate scritto “titanium dioxide (nano)” sapete già che è nano, se non trovate scritto nano tra parentesi, vuol dire che non lo è.

Biossido di Titanio negli alimenti

L’EFSA (l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), dopo aver passato in rassegna gli studi fatti per valutare il rischio di tossicità, nel 2021 ha dato parere negativo all’uso del biossido di titanio negli alimenti, rispondendo a una richiesta fatta dalla Commissione Europea nel 2020.

E così dall’estate del 2022 non è più possibile utilizzare il biossido di titanio negli alimenti a causa di una potenziale cancerogenicità che può avere. Quindi, non è che hanno scoperto che fino a ieri ci siamo intossicati, hanno scoperto che forse potrebbe essere genotossico e quindi a scopo precauzionale lo hanno vietato. Dato che non aveva sto gran sapore (non ne aveva affatto) diciamo che da consumatori non credo ne sentiremo la mancanza.

il Biossido di Titanio  è pericoloso anche nei cosmetici?

Il fatto che sia stato ritenuto potenzialmente pericoloso e per sia stato bannato dall’industria alimentare ha posto dei quesiti anche sul suo uso in campo cosmetico. 

Dato che viene utilizzato anche in prodotti che accidentalmente possono venire ingeriti (come i dentifrici), possiamo ancora considerarlo sicuro?

Gli enti che ci tutelano cercano sempre di porsi delle domande e provano a capire se c’è un modo per tutelarci sempre di più alla luce di nuove scoperte scientifiche e così è andata anche questa volta. 

E’ del 5 dicembre 2023 l’ultimo parere che l’SCCS ha emanato alla Commissione Europea in merito ai suoi leciti dubbi.

Per quanto riguarda l’uso del Biossido di Titanio quando viene applicato sulla pelle l’SCCS ci tiene a precisare che non ha cambiato opinione, quindi, tanto li considerava sicuri prima, tanto li considera sicuri ora sia quando usati in forma “normale” che in forma nano. Quindi, le creme solari che lo contengono sono considerate sicure tanto quanto lo erano prima. Rimangono i dubbi sull’uso delle forme nano in prodotti a rischio inalazione. I limiti d’uso che c’erano prima per quanto riguarda i prodotti a rischio inalazione o applicati sulle mucose orali, rimangono inalterati, anche se ll’SCCS si dichiara disponibile a rivalutarli.

Gli studi a nostra disposizione ci dicono che le mucose (come quelle bocca) fanno penetrare più facilmente le sostanze rispetto alla pelle, che senza ombra di dubbio è una barriera più efficace.  Questo vale ancora di più quando si parla di nanoparticelle. Quindi l’area da indagare rimane quella dell’uso di biossido di titanio in forma nano in prodotti pensati per le mucose (come dentifrici e colluttori). Altra cosa su cui vuole indagare l’SCCS è relativa alla sicurezza di biossido di titanio usato nei prodotti make-up come pigmento che pare possa contenere una quota di nanoparticelle anche nelle materie prime non definite nano.

Conslusioni

Non c’è alcun motivo di allarmarsi.

Il Biossido di Titanio nei modi e nelle quantità che trovate nei cosmetici continua a essere sicuro per la nostra salute. Sì, a scopo precauzionale, per una possibile cancerogenicità che può avere se ingerito negli alimenti è stato vietato nel campo alimentare. Questo ha posto la Commissione Europea a riconsiderare la sua sicurezza nei cosmetici. E’ da riconsiderare il suo uso per i prodotti che vengono a contatto con le mucose (con i dentifrici). Scopriremo se, quando dopo i giusti studi che dovrà valutare, l’SCCS ci dirà che a scopo cautelativo è bene evitare o ridurre il suo uso in alcuni tipi di prodotti (che possono essere inalati o che vengono a contatto con le mucose).

Ad oggi non preoccupiamoci e ringraziamo che ci sono enti in Europa che costantemente lavorano per rendere sempre più sicuri i prodotti che utilizziamo.

Bibliografia

IARC Working Group on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. (2010). Carbon black, titanium dioxide, and talc. IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans/World Health Organization, International Agency for Research on Cancer, 93, 1.

SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety), Scientific Advice on Titanium dioxide (TiO2), CAS/EC numbers 13463-67-7/236-675-5, 1317-70-0/215-280- 1, 1317-80-2/215-282-2, preliminary version of 4 December 2023, SCCS/1661/23

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