Il Gluconolattone è un ingrediente cosmetico poco conosciuto ma che sono certa imparerete ad amare.
Fa parte della famiglia dei polidrossiacidi (per gli amici detti anche PHA). I PHA vengono spesso definiti come gli alfaidrossiacidi di nuova generazione, in effetti i PHA fanno parte della famiglia degli acidi carbossilici, come gli AHA (alfaidrossiacidi), ma sono fatti in modo molto diverso. Quindi, per quanto in effetti, si sia iniziato a studiarli qualche decennio dopo gli AHA, possiamo dire che sono anche molto diversi.
Per prima cosa hanno una molecola molto ma molto più grande rispetto agli AHA (i cui esponenti più conosciuti sono l’acido glicolico, il lattico e il mandelico) e questo ne determina le differenze di azione sulla pelle rispetto ad altri acidi. Quindi credo che dire che possono essere dei loro sostituti, perché agiscono allo stesso modo ma lo fanno in modo più delicato, non credo renda giustizia a questi ingredienti.
Senza dubbio il Gluconolattone, detto anche glucono-delta-lattone è il più famoso e il più utilizzato tra i polidrossiacidi e dunque, di norma quando si parla di PHA si parla in sostanza di lui, anche perchè, per quanto l’acido lattobionico venga spesso presentato spesso come un PHA, in realtà non lo è perchè è un acido Aldobionico. Se vuoi approfondire le proprietà e particolarità dell’Acido Lattobionico, clicca qui, perché ne avevo parlato tempo fa.
Gluconolattone vs AHA – differenze e similitudini
Parlando di differenze tra il Gluconolattone e gli AHA, sappiate che né l’acido glicolico, né il lattico, né il mandelico sono antiossidanti, mentre il Gluconolattone ha dimostrato di essere un ottimo antiossidante ed è perfetto per proteggere la pelle dai radicali liberi causati dai raggi solari. Inoltre, a differenza di alcuni AHA non è fotosensibilizzante e può essere utilizzato tranquillamente anche quando ci si espone al sole.
Parlando invece di similitudini, sia gli AHA che i PHA sono in grado di stimolare la produzione di acido ialuronico e collagene, aumentano lo spessore del derma e per questo sono entrambi perfetti per contrastare i segni del tempo come le rughe e i danni solari da fotodanneggiamento.
Per chi è adatto – A cosa serve il Gluconolattone
Il Gluconolattone, è adatto alle pelli sensibili, infiammate, ultra delicate, e riesce a modulare la cheratinizzazione della pelle, migliorandone la qualità e migliorando l’idratazione. Non immaginatelo come un esfoliante tipo acido glicolico, che se ne abusate può farvi “spellare” proprio, rimuovendo lo strato più superficiale della vostra pelle, immaginatelo come un ingrediente, che grazie al suo grande potere idratante aiuta la pelle ad avere un turnover cellulare corretto. Spero si colga la differenza, che può sembrare sottile, ma non lo è.
Ha buone capacità idratanti, meno spiccate di quelle dell’Acido lattobionico e della Glicerina, da idrata più di alcuni zuccheri come il sorbitolo e più degli AHA (es. acido glicolico, lattico)
In più viene amato da tutte le pelli problematiche e con difetti di barriera perché rafforza la barriera cutanea. Inoltre, essendo in grado di ridurre gli effetti negativi degli acidi esfolianti alfaidrossiacidi, la sinergia tra AHA e gluconolattone è perfetta per tutti ma soprattutto per chi soffre di eczema o psoriasi.
Pesate che usato al 10% 15% è perfetto per trattare la pelle con psoriasi o eczema.
Mentre già all’8% ha dimostrato di riuscire a calmare l’eritema nei bambini.
Usato al 5% o al 10% poi, è perfetto nelle creme studiate per chi soffre di rosacea. Se lo si utilizza poi in una routine che contiene già un prodotto con il 15% di Acido Azelaico si può migliorare ancora di più lo stato della propria pelle rispetto all’uso dell’Acido Azelaico da solo (che si sa essere un ingrediente perfetto per chi soffre di rosacea).
Ma non solo, il Gluconolattone può dare soddisfazioni anche a chi soffre di acne.
Alcuni ricercatori hanno utilizzato su 150 persone con acne in un test in doppio cieco (quindi con tutte le carte in regola per essere considerato affidabile) il gluconolattone al 14% confrontandolo con il benzoyl peroxide al 5% (un ingrediente che almeno in Europa non può essere usato nei cosmetici ma nei farmaci). Entrambe le sostanze sono riuscite a migliorare in modo significativo l’acne lieve o moderata riducendo il numero di lesioni (sia infiammatorie che non). Con la differenza che chi ha usato il gluconolattone ha avuto molti meno effetti avversi.
In un altro test è stato sempre utilizzato per trattare l’acne, ma non da solo, in combinazione con acido glicolico, 0.1% di adapalene, e licochalcone A (un particolare derivato della liquirizia). E’ stato confrontato l’uso di questo mix con l’uso del solo adapalene (un reitinoide utilizzato sotto prescrizione medica).
Entrambi si sono dimostrati efficaci ma il mix di attivi ha portato vantaggi aggiuntivi.
Conclusioni
Spero abbiate scoperto grazie a questo articolo un ingrediente particolare, poco conosciuto ma che meriterebbe di entrare a fare parte della Skincare quotidiana di ognuno di noi.
Bibliografia:
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