Preparatevi perché con questo articolo introduciamo un tema complesso ma super interessante: oggi parliamo di liposomi.
Per farlo scomodiamo addirittura la Chimica Supramolecolare. Sapete di cosa si tratta?
Questo nome altisonante fu inventato da Jean-Marie Lehn, Nobel 1987 (uno da niente insomma) ed è niente-popo-di-meno-che la chimica degli aggregati molecolari di più alta complessità, risultanti dall’associazione di due o più specie chimiche, legate insieme dalle forze intermolecolari.
Mhhhh, detta così: tanta roba.
Diciamo che si parla di tecniche avanzate in grado di prendere dei principi attivi intrappolarli in sferette (vescicole), per poi veicolarli dove si vuole in modo controllato e perché no spalmato nel tempo. Rendendo oltretutto questi principi attivi molto più stabili.
Questa cosa mirabolante è stata inventata dall’uomo? Manco per sogno. L’uomo, come spesso succede ha preso ispirazione dalla natura e ha cercato di riprodurla. In particolare sono un’imitazione di sostanze presenti sia nelle membrane cellulari che sia nell’epidermide.
In questa categoria rientrano diverse molecole usate in cosmetica: i liposomi, i fitosomi, i nanosomi, le ciclodestrine, i cristalli liquidi e le microparticelle.
Cominciamo a parlare di liposomi.
Cosa sono i liposomi
La parola liposoma deriva dal greco (lipo: grasso, soma: corpo) e queste molecole sono state scoperte nel 1961 da Alec Bangham. Cosa aveva capito?
In sostanza che mettendo dei fosfolipi, delle sostanze lipofile (che si sciolgono nei grassi), in acqua, queste si organizzano in vescicole (immaginate delle sferette, così vi viene meglio) con una cavità acquosa centrale. Queste vescicole/sferette altro non sono che i liposomi.
I liposomi hanno dalla loro il fatto do essere molto affini alla pelle e quindi sono in grado di sciogliersi al momento giusto e lasciare il loro carico di attivi lì dove serve.
Per questo motivo oltre che nella cosmetica (che tanto bella e piace tanto a tutti, ma comunque rientra un po’ nella sfera delle cose pseudo-inutili) questa tecnologia viene applicata in ambiti più seri e utili, come la farmaceutica. Adoro la cosmetica ma i farmaci sono una cosa seria sulla cui importanza non si discute.
Spesso le pubblicità hanno dipinto i liposomi come navicelle spaziali capaci di superare la barriera della pelle e di essere così capaci di portare il loro carico di sostanze attive nel derma profondo. Sarebbe bello, per carità, ma non funziona esattamente così.
Sono però efficaci come sostanze “restitutive” e non si può comunque negare che i liposomi funzionino. Ciò è dovuto dal fatto che siano molto simili alle membrane biologiche della nostra pelle e si sa, chi si somiglia si piglia, come diceva la mia nonna. Spesso quando si parla di liposomi si parla di un sistema di membrana mimetica, di un sistema di trasporto o di un sistema a rilascio controllato. Tutto molto figo, direi.
Hanno sicuramente un’elevata affinità con la parte più superficiale della pelle, lo strato corneo; sono davvero molto piccoli rispetto alla maggior parte degli ingredienti presenti in una crema (più una molecola è piccola e più ha speranze di penetrare nella pelle); sono davvero molto simili alle membrane biologiche e per tutte queste ragioni è indubbio che funzionino parecchio e che funzionino per davvero. Il perché funzionino ancora non è molto chiaro.
Inoltre gli studiosi ancora si stanno domandando quanto in profondità possano effettivamente arrivare. Probabilmente però, da quel che si sa oggi, ma c’è ancora bisogno ancora di studi, si fermano solo allo strato più superficiale della pelle (lo strato corneo appunto). Il che non è affatto male, ma la pubblicità talvolta fa credere ben altro.
E’ innegabile però che aumentino l’assorbimento dei principi attivi, migliorandone la biodisponibilità. Vi assicuro che non è cosa da poco.
Perché scegliere un prodotto con liposomi
I costituenti base dei liposomi sono molto affini con l’organismo e non provocano allergie o effetti tossici.
I liposomi posso portare al loro interno sia sostanze idrofile (affini all’acqua) che lipofile (affini ai grassi). Questo fa in modo che si possano evitare dei solventi o tensioattivi nella formulazione, bastano loro.
Il liposoma fa da guscio protettivo per gli attivi che contiene, alcune sostanze “delicate” come i peptitdi, le proteine o gli acidi nucleici sono felicissimi di andarsene in giro con una corazza protettiva.
Grazie ai liposomi il livello d’idratazione non solo viene mantenuto ma ne risulta addirittura accentuato. Eh si perchè al loro interno i principi attivi sono dispersi in acqua e quell’acqua che arriva dall’esterno del nostro corpo, aumenta la quantità di quella che abbiamo negli strati superficiali della pelle.
prodotti che li contengono
Christian Dior, nel 1986, fu il primo a lanciare un prodotto che contenesse liposomi, in particolare, uscì con una crema antirughe. E tutti si innamorarono immediatamente di queste molecole.
I liposomi oggi si trovano in un sacco di prodotti: creme viso e creme corpo, solari, prodotti per le labbra, ma anche dentifrici e profumi.
conclusione
Spero di aver semplificato e reso chiaro questo discorso davvero difficile, complesso e articolato. Spero che ora abbiate più a fuoco di cosa si parla quando qualcuno sua la parola liposomi.
Prometto di parlarvi la prossima volta di altre molecole, simili ai liposomi che fanno sempre parte della famiglia delle supramolecole.
CREDITS:
immagini: liposoma: wikimedia commons | tutte le altre foto: unsplash.com | Tutte le Gif: giphy.com |
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