Il mondo dei cosmetici è senza dubbio molto frizzante e per questo è sempre alla ricerca di trend da inseguire. Tra i tanti trend che il marketing cosmetico sta abbracciando in questo periodo ce ne sono due sono un po’ agli antipodi: da un lato c’è quello della Clean Beauty (di cui avevo parlato qui), che racchiude cosmetici con pochi ingredienti, meglio se naturali perché, a detta loro, più sicuri per noi e per l’ambiente rispetto agli ingredienti “chimici” o “sintetici”, e dal lato opposto c’è chi invece fa della scienza la sua bandiera, tra questi troviamo cosmetici che si definiscono “Science Based”, “Clinical Skincare” “Cosmeceutical” o “Cosmetici funzionali”. Negli ultimi anni questo mercato sta guadagnando sempre più spazio
Questo può sembrare di primo acchito una cosa sempre positiva, e se un po’ mi conoscete sapete che io stessa sono una grande fan della Scienza, ma da quando la Scienza ha iniziato a diventare un trend, una moda da seguire, è nato quello che Michelle Wong ha definito “Science-washing”, che più giustamente dovrebbe venir definito “scientismo”.
Lo scientismo è una forma di pseudoscienza nata a metà dell’Ottocento, periodo in cui c’era un clima di totale fiducia nella scienza tanto da avergli affibbiato la capacità di spiegare ogni cosa, anche quelle che non potevano essere spiegate dalla scienza.
La scienza viene spesso vista come perfetta e in grado di rispondere a ogni nostra domanda, ma la verità è che la scienza è come tutte le attività umane imperfetta e soffre di una grande tendenza al fallimento.
Nello scientismo invece la scienza non fallisce mai, c’è un senso di assoluto entusiasmo e uno spirito a-critico nei suoi confronti. In sostanza non si vedono i limiti della scienza e i suoi eventuali pericoli.
Come sapete io sono una grande fan della Scienza, che mi guida in ogni mia scelta, ma bisogna fare attenzione a che non diventi un credo da accettare senza alcun spirito critico.
Ma qui visto che voglio parlare di cosmetica, possiamo definire lo Scientismo o il Science-Washing come l’uso esagerato o inappropriato della scienza al fine di perseguire i propri scopi (che nel caso di un’azienda cosmetica equivale vendere di più). Alcuni esempi:
- fare dei claim che vanno oltre quello che le evidenze possono dimostrare
- fare delle affermazioni che sembrano scientifiche senza che vi sia stata una valutazione critica
- usare la scienza per spiegare tutto anche in ambiti in cui non può dare una risposta
Susan Haak, filosofa che ha preso molto a cuore questo tema, dice giustamente che “dobbiamo evitare che la scienza venga sotto-stimata o al contrario sovrastimata”. Susan ha definito i “sei segnali dello scientismo” in modo tale da aiutarci a riconoscerlo quando ci possiamo incappare, ho provato a commentarli per cercare di descrivere certe meccaniche che vengono utilizzati nel mondo del Beauty e li trovate raccolti in questo articolo che vi linko qui.
Bibliografia:
Hill S at Skeptical Inquirer, Over-reliance on Science
Haack S, Six signs of scientism, Logos and Episteme 2012, 3, 75-95. DOI: 10.5840/logos-episteme20123151
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